Una discarica destinata ad ospitare rifiuti tossici minaccia Satriano di Lucania e tutta la Val d’Agri.
Lo denunciano due sindaci della zona (Vincenzo Giuliano di Satriano di Lucania e Nicola Fermo di Tito) che, in una lettera inviata al ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, espongono le ragioni del dissenso legate essenzialmente all’incompatibilità tra la possibile discarica e il Parco nazionale della Val d’Agri istituito già nel 1998 con legge n. 426.
I due sindaci chiamano in causa la Tolla Spa, società potentina incaricata di costruire la discarica.
Il progetto della società mira, addirittura, a modificare la perimetrazione dell’area Parco per ubicarsi in pieno in un sito di rilevante interesse paesaggistico, a ridosso della zona archeologica di Torre di Satriano, oggetto di scavi nazionali e internazionali.
Giuliano e Fermo chiedono al ministro Matteoli che il perimetro del Parco non venga in alcun modo modificato (i piani regolatori dei due comuni hanno già destinato le zone contermini ad attività legate alla valorizzazione del territorio) e chiedono, inoltre, di fare chiarezza sull’intera vicenda accertando responsabilità, anche penali, di chi sta protraendo ulteriormente l’istituzione del Parco.
Il testo integrale della lettera è stato pubblicato dalla “Nuova Basilicata” del 29 gennaio 2002.
La vicenda in questione dimostra, ancora una volta, quanto sia facile calpestare gli interessi ambientali di una regione quale la Basilicata che può puntare solo sul suo polmone verde per una qualche possibilità di sviluppo.
Purtroppo si corre il serio pericolo che tanto “spazio verde” e inutilizzato possa trasformarsi in un ampia discarica.
Mi ritorna in mente un titolo provocatorio apparso qualche tempo fa proprio su Lucanianet: “Quanto è grande la pattumiera Basilicata?”