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Dossier Petrolio: Terra, a qualcuno piace calda

 


Di seguito viene riportato il servizio sul petrolio in Basilicata di Report tratto dalla puntata di: giovedì 18 ottobre 2001 ore 20:50 – Rai 3.
Per maggiori info su report e questo servizio: Report – Speciale Petrolio


VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Sono a Potenza e per la prima volta faccio benzina in un luogo italiano dove il petrolio , allo stato greggio s’intende, si trova a 5.000 metri di profondità.
Il giacimento d’oro nero e’ stato stimato come il più grande d’Italia e tra i più vasti dell’Europa occidentale.
In questo pozzo sono in atto le operazioni di trivellazione. Servirà al massimo un anno prima che lo scalpello rotante arrivi allo strato di roccia che contiene l’oro nero.
Sono numerosi i pozzi già trivellati e sigillati con le valvole di sicurezza che mantengono il petrolio sotto pressione . Alla fine i pozzi attivi saranno 48. Si aspetta soltanto che venga terminata la rete di condotte che attraverserà due valli lucane e parte della Puglia, prima di arrivare alla raffineria di Taranto. L’oleodotto sarà lungo 156 km.
E per i prossimi venti anni il 10 per cento del petrolio che utilizzeremo noi italiani arriverà da qui, dalla piccola ma ricca Basilicata.
A decidere se la Basilicata doveva diventare il Texas d’Italia sono stati gli amministratori regionali, che tre anni fa hanno siglato un accordo con l’ENI, Ente Nazionale Idrocarburi.
L’ENI pagherà un prezzo per i diritti di estrazione, le cosiddette royalties.

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilicata
Le royalties vengono pagate nell’ordine del 7 per cento del valore del barile. Oggi penso che il barile sia pagato 33 dollari. Quindi faccia il 7 per cento di 33 dollari.
Noi abbiamo modulato come previsione di royalties su 20 anni su una produzione di 104.000 barili al giorno che porterebbe un’entrata pari 1000 miliardi.
IL 55 per cento è di competenza della Regione, il 30 per cento dello Stato, il 15 per cento ai comuni.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Avete già distribuito.

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilicata
Quelli di competenza dei comuni è già arrivato direttamente ai comuni.

ABITANTE DI VILLA D’AGRI
Veramente qui i comuni sono più poveri di prima. A meno che i comuni se li tengono per loro.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Forse i soldi saranno finiti a Viggiano, cuore della Val d’Agri e centro di raccolta di tutto il petrolio lucano.

ABITANTE DI VIGGIANO
Le royalties di cui parlano si dice che siano finite molto più lontano!

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Forse saranno finiti a Corleto. Che ha tre pozzi ma anche un piccolo centro di carico del petrolio che viene già estratto nei pozzi dislocati nella valle.
Tanti pozzi e una strada mai finita (la Saurina è una strada che renderebbe più agevole il tratto Corleto-Potenza)

ABITANTE DI CORLETO
E puntualmente a ogni tornata elettorale c’è la promessa che la Saurina si farà, e puntualmente è stata fatta anche adesso, ma io ne sono puntualmente scettico. E’ dal 1968 che se ne parla.
VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
I soldi allora saranno finiti nelle tasche dei duemila abitanti di Calvello. Che da paese-museo è diventato il paese dell’ENI, visto che ospiterà ben nove pozzi.

NICOLA FORLIANO – SOS Lucania
Solo nella Val Camastra sono 450 milioni di barili.

ROCCO CORONATO – sindaco di Calvello
No, non tardano. L’erogazione delle royalties è collegata alla quantità di estratto.

RAFFAELLA FORLIANO – avvocato SOS Lucania
Hanno detto che daranno 645 milioni l’anno per venti anni, ma con questi soldi riusciremo appena a pagare le strade che ci rompono con le autocisterne

ROCCO CORONATO – sindaco di Calvello
Se non c’è estrazione, come in questo momento, non ci sono introiti

IMMAGINI DI REPERTORIO
Servizio TG3 Basilicata sul ribaltamento di un autocisterna che portava greggio avvenuto il 26-02-2000

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Questo servizio dimostra chiaramente che il greggio a Calvello è stato estratto. Per mesi le autocisterne hanno attraversato le piccole strade del paese.

RAFFAELLA FORLIANO – avvocato SOS Lucania
Dicono che hanno fatto una lunghissima trattativa e che la Regione Basilicata ha ottenuto più di altri. Io non lo so quanto hanno ottenuto le altre regioni, so che la Regione Basilicata ha ottenuto pochissimo.

CARLO CHIURAZZI – assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata:
Abbiamo ottenuto più di altri. E ancora non c’è sul territorio un esempio di chi ha ottenuto più della Basilicata nelle relazioni con le compagnie.

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilicata
Hanno provato a creare (l’Eni, ndr) una situazione di conflitto tra sindaci e la Regione, tra gli imprenditori impegnati nelle attività di ricerca e la Regione.
La trattativa è durata tre anni. Hanno cercato anche di prenderci per il sonno.
L’Eni ha comunicato ai piccoli imprenditori locali che sospendeva le attività. Quindi la piccola impresa che aveva ricevuto la commessa di cento milioni o un miliardo di lavoro veniva messa in una situazione di criticità.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
In pratica li hanno ricattati?

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilicata
Beh, diciamo che li hanno sensibilizzati (voce di Carlo Chiurazzo che si aggiunge: “li hanno condizionati) dicendo che la posizione della Regione Basilicata ci induce ad andar via.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Avete capito bene: l’ENI, Ente Idrocarburi Italiani, avrebbe deliberatamente alimentato dissenso tra le parti in gioco al fine di orientare l’accordo a suo piacimento. Per chiuderlo in fretta, per alleggerirlo dei costi. Non lo sappiamo. Ci sembrava opportuno che l’ENI desse la sua versione, ma la nostra richiesta di intervistare un dirigente dell’azienda non è stata soddisfatta.

NICOLA FORLIANO – SOS Basilicata
Nella zona non esiste personale specializzato o formato per questo tipo di lavoro. Dicono che occuperanno mano d’opera però questa mano d’opera non essendo specializzata a loro non serve. Giusto per i contentini, tre mesi alla volta.

GIOVANE DI VILLA D’AGRI
Porta malattie (il petrolio, ndr).

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Però porta lavoro.

GIOVANE DI VILLA D’AGRI
Ma dove?

ANZIANO DI VILLA D’AGRI
Io ho avuto un nipote che ha lavorato un po’, e poi lo hanno lasciato a casa, poi lo dovevano riprendere.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Forse perché l’ENI sa che tra i 500mila abitanti lucani c’è un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa, che i giovani emigrano verso il nord, che questi valli si stanno spopolando. E quindi bisogna accontentare tutti.
Allora, se manca lavoro non si capisce perché?

ANZIANO di VILLA D’AGRI
Vengono tutti da fuori? Uno su cento viene da qua.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Centro oli di Viggiano. E’ mezzogiorno quando arrivo con un addetto dell’Eni che ci tiene a farmi notare?

ADDETTO STAMPA CHE ACCOMPAGNA SABRINA GIANNINI AL CENTRO:
Guardi quanta gente ci lavora?

I LAVORATORI INTERVISTATI DA SABRINA GIANNINI VENGONO QUASI TUTTI DA ALTRE REGIONI D’ITALIA.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Chi sicuramente ci guadagna con il petrolio sono gli autotrasportatori.
Secondo l’accordo almeno la metà doveva essere lucano.

REPERTORIO TG3 BASILICATA SU SVERSAMENTO DI GREGGIO DA AUTOBOTTI CHE PORTAVANO PETROLIO A TARANTO: ANZI (12-09-2000), SANT’ARCANGELO (29-02-2000), VIGGIANO (22-01-2000).

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
(Viggiano) Ecco il luogo dell’incidente un anno e mezzo dopo.
L’area è ancora da bonificare

ANTONIO MERLINO – autotrasportatore di greggio
Questa la dovrebbe aggiustare il pronto intervento ecologico.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Pagato da?

ANTONIO MERLINO – autotrasportatore di greggio
Dall’assicurazione, perché io ho una assicurazione per inquinamento di cinque miliardi.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Dunque è a carico degli autotrasportatori il rischio del trasporto, quindi perché aggiustare le strade dove passano le autocisterne, visto che le responsabilità non sono né dell’ENI, né degli amministratori?
La lezione dei ripetuti incidenti non è servita a nulla. Anche la strada che va da Corleto al centro di carico è in pessime condizioni.
(A RIDOSSO DEL FIUME SAURO)

DIALOGO TRA SABRINA GIANNINI E UN ADDETTO ALLA VIGILIANZA (UNA AGENZIA PRIVATA DI POTENZA) CHE SEGUE UN TIR MENTRE LASCIA IL CENTRO DI CARICO DI CORLETO:

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Lei è di scorta? Deve sempre seguire i TIR?

ADDETTO VIGILANZA
No, qua non c’è bisogno.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Ma se si ribalta il TIR chi avverte chi deve intervenire?

ADDETTO VIGILANZA
Non lo so.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Non siete voi?

ADDETTO VIGILANZA
No.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Forse non vale la pena pensare alla sicurezza del trasporto visto che tra una paio d’anni, sarà pronto l’oleodotto.
Non porta lavoro.

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilicata
No (a conferma e non a negazione dell’affermazione)

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Porta un danno ambientale, paesaggistico.

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilica
Paesaggistico no.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Toglierà spazio all’agricoltura?

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilica
Neanche. Io sostengo che l’attività petrolifera modifica gli equilibri ambientali, determinando un peso negativo. Aggiungo anche che una attività estrattiva gestita con l’uso delle migliori tecnologie disponibili non costituisce fattore di incompatibilità con lo sviluppo turistico, con lo sviluppo agricolo e con la tutela della salute dei cittadini.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Avete fatto prima l’agriturismo o è arrivato prima l’oleodotto?

PROPRIETARIA AGRITURISMO A CORLETO (CON VISTA OLEODOTTO IN COSTRUZIONE)
No, no, abbiamo fatto prima l’agriturismo

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
(A CALVELLO)
Alla destra vedete un fabbricato, un cantiere edile che sta costruendo un cantiere edile e a sinistra la torre di trivellazione del petrolio.
A proposito: questo centro turistico ha goduto dei fondi dell’Unione Europea per lo sviluppo dell’industria turistica.

ALFONSO FRAGOMENI – avvocato SOS Lucania (in prossimità di un centro turistico nell’area di Calvello)
Qua ci sono stati finanziamenti per 5 miliardi. A cento metri da qua c’è un pozzo di petrolio. Realizzato dopo il finanziamento e dopo che sono iniziati i lavori. E’ inutile dire che i lavori sono iniziati e mai terminati. E non verrà mai utilizzata questa struttura perché solo un pazzo potrebbe gestire un impianto a cento metri da un pozzo di petrolio.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Il tempo dirà se il turismo potrà convivere con il petrolio. Quello che oggi sappiamo è che il parco nazionale della Val d’Agri proposto nel 1992 dal Ministero dell’Ambiente non c’è ancora.

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilicata
I pozzi non determinano impatti né ambientali né paesaggistici. Lei avrà osservato le trivelle che sono visibili nella fase di perforazione, ma a pozzo perforato lei non vedrà più nulla.

ALLEVATORE DI VACCHE DA LATTE DI VIGGIANO – (vive a 100 metri da un pozzo già trivellato)
Di giorno c’era un bel fumo e una fiamma bella pulita, la sera io a volte me ne andavano, perché si vedeva un fumo nero molto puzzolente che di giorno non c’era.

ALLEVATRICE DI VIGGIANO (e vicina di casa dell’altro allevatore)
La mattina presto a volte qui non si respira.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Mi sa descrivere questo odore?

ALLEVATRICE DI VIGGIANO
Insopportabile. Preferisco la puzza del letame. Un misto di gas, oli.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Dove vende il latte che produce?

ALLEVATORE DI VACCHE DA LATTE DI VIAGGIANO
Il mio latte finisce sulle tavole dei campani.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
È un odore di gas che brucia?

LUCIANO DI VITO – agronomo
Un po’ di etilene si sente, un po’ di metano, cioè gas leggero.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Pero’ è un po’ più pungente.

LUCIANO DI VITO – agronomo
Perché c’è dell’aldeide acrilica dentro.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Quindi se si respira si sviene?

Dipende dai?che si respirano.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
E la conseguenza più?

TECNICO ENI
La morte.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Ah! Si muore.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
(Durante la visita a un pozzo insieme agli uomini dell’ENI)
Qual è la probabilità che scoppi?

TECNICO ENI
Assolutamente zero.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Come zero?

TECNICO ENI
Beh, come l’aereo. Zero non esiste.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Ma gli aerei possono cadere?
Presumo che i cittadini siano a conoscenza di piani di evacuazione in caso di esplosione o di problemi?

ROCCO CORONATO – sindaco di Calvello
Il comune di Calvello ha approvato due mesi fa un piano di protezione civile anche un’emergenza anche in caso di fenomeno petrolifero.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Voi avete avuto qui i primi pozzi nel ’91, non è un po’ tardi?

ROCCO CORONATO- sindaco di Calvello
Il fenomeno è iniziato qualche anno fa, in effetti è iniziato un po’ in sordina. In questo contesto le competenze sono di tipo ministeriale e regionale.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Il petrolio non è soltanto trivellazione, estrazione, trasporto.
Non ci sarebbero investimenti miliardari per costruire piattaforme, condotte varie se non ci fosse la certezza della quantità del petrolio che si trova a cinquemila metri di profondità.
Per questa ragione vengono fatte delle ecografie al terreno, chiamate indagini geosismiche.

RAFFAELLA FORLIANO – avvocato SOS Lucania
Nell’agosto del 1999, mio padre si è accorto che nella sua vigna c’erano molti cavi un po’ particolari e questi signori che cercavano di penetrare nel suo terreno.

ALFONSO FRAGOMENI – avvocato SOS Lucania
Sono delle esplosioni con 20-25 kg di gelatina fatte a una profondità di 20 metri.

ABITANTE DI CALVELLO
All’improvviso abbiamo sentito un enorme boato accompagnato da un movimento sussultorio del pavimento. Allora io e mia moglie siamo usciti e abbiamo visto questi signori che stavano effettuando delle esplosioni.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Quante sono state queste esplosioni: 1000, 2000, 3000?

ROCCO CORONATO – sindaco di Calvello
Non ho conoscenza diretta?

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Più o meno lo saprà.

ROCCO CORONATO – sindaco di Calvello
In questo momento mi sfugge il dato.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Le esplosioni sono state fatte anche nei siti di importanza comunitaria (SIC), aree protette da un regolamento europeo.

NICOLA FORLIANO – SOS LUCANIA
Non si può raccogliere né un fiore, né un fungo.

CARLO CHIURAZZI – Assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata
Lei sa che danno si può procurare tra una microesplosione e una carovana di persone che può passare attraverso un’area? Lei ha i valori per comparare?

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Non li ho.

CARLO CHIURAZZI – Assessore Ambiente e Territorio Regione
E allora. Questi valori li ha una legislazione.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Allora, secondo la legislazione vorrei essere multata per avere sacrificato questo ranuncolo nel sito di importanza comunitaria di Monte Caldarosa.
Lei ha mai visto una di queste esplosioni?

CARLO CHIURAZZI – Assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata
No

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Non ha neanche sentito il rumore?

CARLO CHIURAZZI – Assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata
No.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
sapete quante ne sono state fatte?

CARLO CHIURAZZI e FILIPPO BUBBICO:
No, dovrebbe chiederlo alle compagnie (petrolifere, ndr)

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Ma il petrolio un bene nazionale e per interesse della nazione viene applicata la legge sugli espropri.
E’ sufficiente un decreto prefettizio che consenta l’accesso ai terreni.
Ma esiste una procedura a tutela dei proprietari che va comunque seguita per informarli dei loro diritti.

FRANCESCA LEGGERI – proprietaria agriturismo Villa d’Agri
Il sindaco avrebbe dovuto mandare una comunicazione in cui doveva scrivere il nome della squadra. Comunque dovevo essere informata esattamente di quello che stava accadendo, e questo non è successo.

RAFFAELLA FORLIANO – SOS Lucania
Mio padre non è stato avvisato. Si è trovato queste persone improvvisamente, e ha preteso di sapere da loro perché potevano entrare nei suoi terreni e soprattutto quello che dovevano fare. Loro non gli hanno detto niente, gli hanno detto che lo avrebbero informato

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Poiché la legge consente l’esproprio, non si capisce il perché di alcuni atteggiamenti.

RAFFAELLA FORLIANO – SOS Lucania
Tutti quelli che hanno detto “non dovete entrare”, l’ENI non è entrata. Per ENI intendo le società contrattiste che lavorano per l’ENI.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
È strano che persone autorizzate da un decreto prefettizio fuggano come se fossero colti in flagranza di reato.

RAFFAELLA FORLIANO – SOS Lucania
Questi signori sono entrati quando non avevano alcuna autorizzazione per entrare nei terreni e non c’era ancora il decreto prefettizio. Ma cosa più grave è che hanno inviato ai proprietari un avviso con il quale dichiaravano ai proprietari che sarebbero entrati perché avevano tutte le autorizzazioni e anche il decreto del prefetto.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Come prova questo documento che la ditta impegnata nelle ricerche ha consegnato a un proprietario terriero di Calvello nel giugno del 99, quando l’autorizzazione del prefetto ancora non c’era, visto che il decreto è datato il 23 agosto 99.
L’affare mi è sembrato talmente grave che ho inoltrato una richiesta ufficiale al prefetto di Potenza per verificare l’esistenza di un eventuale decreto d’urgenza.
La prefettura mi invia l’elenco completo dei decreti emessi per il petrolio, a partire dal 1981.
E non compare alcun decreto d’urgenza relativo a quella concessione.

ALFONSO FRAGOMENI – avvocato SOS Lucania
I tempi lunghi per le società del petrolio, per le multinazionali, comportano perdite di miliardi al giorno e quindi bisognava accorciare i tempi.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Ma chi deve rispondere delle illegalità e di eventuali danni al territorio? L’ENI o le società incaricate di fare le indagini?
La prima società (R.I.G.) era una S.r.l. E’ stata poi assorbita da un’altra azienda (stavolta una multinazionale e S.p.A., la Schlumberger Italiana) con capitale sociale miliardario. Infine quest’ultima ha venduto il settore che si occupava di indagini geosismiche a una terza società (GECO ITALIANA), a responsabilità limitata, con capitale sociale di soli 26 milioni.

ALFONSO FRAGOMENI – SOS Lucania
In termini pratici significa che se tutti i danni fatti da questa società dovessero superare i 26 milioni i proprietari non verrebbero risarciti.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
I danni potrebbero essere incalcolabili.
Se si pensa che questa regione è ricchissima d’acqua al punto da rifornire anche le Puglie le 30 mila esplosioni possono avere già modificato l’assetto geologico di un territorio che idrogeologicamente è molto vulnerabile?

VITO MAZZILLI – geologo WWF Basilicata
Questa invece è zona molto sismica. Tutta la Valle dell’Agri è una delle zona sismica della Basilicata.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Tutti i rischi sono stati calcolati prima di procedere con l’intenso sfruttamento petrolifero? Certo! Ma lo studio per valutare l’impatto sull’ambiente lo ha eseguito, cosi’ come chiede la legge, proprio l’ENI, cioè l’azienda che ha in gioco interessi economici enormi.

MARIA ROSA VITTADINI – Ministero dell’Ambiente
E queste analisi sono complesse: devono tenere conto di tutti i fattori ambientali coinvolti. IL materiale fornito dall’ENI era particolarmente povero.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Povero: in altre parole l’ENI aveva fatto fare delle perizie basandosi sulle mappe del territorio vecchie di 50 anni, poco attendibili al punto che le ha dovute rifare.

FILIPPO BUBBICO – presidente Regione Basilicata
Il petrolio è una risorsa dell’intero Paese, in questo Stato ancora unitario.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
E dell’ENI, colosso economico che ha guadagnato nell’ultimo anno il 65 per cento in borsa. Che compare al sesto posto nella classifica delle quattordici sorelle del petrolio.
Valore di merito: i milioni di barili e di dollari guadagnati.
E’ vero che il 30 per cento delle azioni è di proprietà del Ministero del Tesoro, quindi dello Stato. Ma il resto è in mano a privati, alcuni dei quali stranieri.

L’AUTRICE DOMANDA AD ALCUNI LUCANI SE SANNO CHI E’ L’ENI. TUTTI GLI INTERVISTATI, (INCLUSO IL SINDACO DI CALVELLO), ASSOCIANO L’ENI ALLO STATO ITALIANO.

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTRICE
Quanti miliardi guadagnerà l’ENI dal giacimento lucano?
E quanto guadagneranno i lucani?
Come sarà la loro regione, la loro acqua, quando tra vent’anni lo sfruttamento del petrolio sarà finito? Forse sarà come appare nel calendario distribuito generosamente dall’ENI, dove mese dopo mese si vedono le immagine più belle della Basilicata. Ma non c’è immagine del calendario che ritragga un pozzo di petrolio.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Clima e petrolio non vanno d’accordo, ma del petrolio abbiamo bisogno e finché non si investe seriamente in altri sistemi ogni discorso è inutile. Cero è che finora le estrazioni di petrolio sono state fatte in aree deserte o in mare, dentro a un parco su un territorio abitato, ricco d’acqua e sismico ancora ci mancava, in compenso non sarà aumentata l’occupazione, non diminuirà il prezzo della benzina che continuerà a subire le oscillazioni del mercato, e alla regione Basilicata arriveranno 50 miliardi l’anno, per 20 anni potranno giusto riparare le strade. Per fare un rapporto: il bilancio della regione e’ di 6000 miliardi l’anno.