Una società milanese, la Carlo Gavazzi Green Power SpA, vuole realizzare a Stigliano (MT) una centrale termoelettrica alimentata a biomasse ed utilizzando esclusivamente del “cippato di legno”.
Il progetto, apparentemente impeccabile sotto il profilo ambientale, ad una analisi attenta mostra tutti i suoi limiti e quali sono le vere, inconfessabili, mire dei milanesi.
Intanto si tratta di un mega-impianto senza precedenti in Italia: 40 Mw elettrici di potenza, che rilascerebbe nell’aria quantità incredibili di sostanze inquinanti e pericolose per la salute.
Inoltre dovrebbe essere alimentata da “cippato di legno”, cioè composto da materiale proveniente da lavorazioni forestali, manutenzione dei boschi, dalla potatura delle piante, ecc.
Il problema è che di questo cippato ne occorrono circa 400.000 tonnellate all’anno e per reperire una tale quantità (impensabile per la nostra regione) la Gavazzi conta di rivolgersi anche alla Croazia ed al Ghana.
Al di la delle implicazioni, pure drammaticamente importanti, sulle condizioni spesso disumane di lavoro in molti paesi dell’Africa, uno studio del WWF ha dimostrato che i costi in termini di carburante occorrente al trasporto del materiale legnoso da queste nazioni sino alla centrale supererebbero di gran lunga la convenienza all’uso di tale combustibile. Insomma, il cippato è conveniente solo se il materiale viene reperito nelle vicinanze del sito produttivo.
Queste considerazioni lasciano immaginare che, una volta partita la centrale, l’impossibilità di reperire in loco materiale legnoso e l’antieconomicità dell’importazione da nazioni straniere, prima o poi alla Gavazzi verrà consentito (visti i precedenti e conoscendo i nostri politici regionali) l’utilizzo di qualsiasi biomassa, compresi rifiuti di ogni genere.
Ma sembra che i milanesi non vogliano mollare l’osso e pare che abbiano apportato delle modifiche per rendere più accettabile il progetto ai fini della valutazione di impatto ambientale. Ma il trucco c’è sempre e si vede pure.
SOS LUCANIA sostiene le ragioni del Comitato Civico di Difesa Ambientale e Salute Pubblica di Stigliano e Aliano che sta combattendo contro l’ennesima sopraffazione che si traduce solo in businnes per il capitale del Nord e danni alla salute ed all’ambiente per le nostre popolazioni.