E’ la prima volta che sulle pagine de “Il Banditore” affrontiamo il tema della guerra in Afghanistan, che non può certamente vederci insensibili. Non possiamo tantomeno etichettarci come territorialisti a tutti i costi. Sarà l’inizio di un nuovo appuntamento.
Fin dall’inizio ci avevano avvertito che la guerra in Afghanistan sarebbe stata un conflitto “blindato” dal punto di vista delle informazioni e delle immagini. E’ vero, sta andando pressappoco così; ma la “promessa” sull’anonimato fatto dai vertici U.S.A. ci incuriosisce e a volte crea dei dubbi su ciò che ci è concesso vedere e capire.
Favorevoli o non favorevoli all’azione militare occidentale, tutti tendiamo ad interrogarci sulla sorte del miliardario Osama Bin Laden, che al fine di garantirsi un ulteriore dominio sul giro di barili d’oro nero, sta strumentalizzando il popolo afghano, adescato tramite la scusante religiosa.
C’è chi da più parti invoca e teme la Jihad, la guerra santa. Per ora si accende soltanto la ricerca di Osama, sulla cui testa ci sarebbe una taglia di 55 miliardi di lire.
In questo momento fa poco notizia. Attira l’attenzione, incuriosisce, la voce che lo vorrebbe in giro per l’Afghanistan, fuori dal suo presunto nascondiglio e su di un convoglio di pickup sud-coreani, carichi di tre mogli e quindici figli, con vestiti e vettovaglie.
Viene scortato giorno e notte da decine di guardie armate. Molti affermano che gli Americani non hanno alcuna intenzione di catturarlo, per avere il tempo di ben insediarsi in Afghanistan.
Questo è quanto proclama Hamid Mir, il giornalista pachistano autore di tre interviste a Bin Laden; l’ultima alcune settimane fa, quando il miliardario saudita svelò di possedere l’atomica e le armi chimiche. Hamid Mir è certo che gli uomini di Bush sappiano dov’è il terrorista. All’inizio del mese, lui stesso fu pedinato dagli Americani mentre si recava all’ennesima intervista, ma poi ‘dimenticato’ all’ultimo momento. Stesso trattamento sarebbe riservato al Mullah Omar. Si sta giocando con il fuoco.
Si sta ripetendo l’intelligente errore Saddam Hussein? Osama Bin Laden ha realizzato il suo sogno; quello di fomentare l’anti-occidentalismo. Dopo la guerra e dopo di lui, quanti altri Bin Laden spunteranno?
Dal fronte orientale ci spostiamo velocemente a quello occidentale, più vicino, almeno geograficamente alle nostre postazioni di incerti cittadini. Se in Afghanistan il terrore cade dai cieli e nasce dalla terra, da noi miete vittime per posta. E’ l’antrace. Non molto distante dalla realtà che ci ospita. Nel mirino, questa volta, è caduto il Presidente Ciampi, per opera di uno scherzo per fortuna! Ad un paio di mesi dalla sua visita in Basilicata, dove aveva avuto parole di elogio per la laboriosità e la serietà dei lucani, il “Caro Azeglio” ha rischiato di rimanerci secco dallo spavento, proprio per colpa di un lucano. La lettera contenente gesso è stata bloccata all’ufficio postale di Marsicovetere lo scorso 30 ottobre. Il mittente è stato denunciato con l’accusa di procurato allarme presso le autorità. Per ora il suo indirizzo resta anonimo.
Come Osama Bin Laden.