Perchè i piccoli ospedali locali rischiano di diventare solo e soltanto uno spiacevole miraggio?
La causa non è da ricercarsi, come tante altre volte, in quelle lunghe dissertazioni che tentano di discutere le condizioni poco accoglienti delle strutture mediche o dell’inefficienza del personale. Questa volta, il problema ha origine diversa e ben più eccellente. Sul piatto della bilancia troviamo il rapporto costo-guadagno.
Anche il settore sanitario non è riuscito a mettersi al riparo dai meccanismi prettamente economici del nostro Governo, nonostante infiniti appelli da infinite parti rivendicavano e rivendicano un sistema più giusto, un sistema che riesce a mettere da parte l’estrazione sociale. Insomma, senza privilegi. Passata al vaglio della Camera dei Deputati, l’approvazione del decreto sulla Sanità ha agitato le acque tra i piccoli nosocomi, quelli che servono un’utenza ritenuta insufficiente. Il progetto della maggioranza è quello di razionalizzare la rete accorpando i piccoli ospedali per area geografica, creando enormi disagi al paziente e gettando desolatamente nel dimenticatoio la rilevanza sociale delle strutture sanitarie.
Stiamo rischiando di andare incontro ad un netto taglio dei posti letto e ad una politica che non tiene conto delle peculiarità del nostro Paese e non meno di quelle regioni, come la Basilicata, caratterizzate da una bassa densità e da particolari condizioni territoriali che, senza ombra di dubbio, non favoriscono il cittadino.
E’ l’ennesima avvisaglia dello smantellamento del servizio pubblico a favore di quello privato. Classismo.