“Sfide etiche e nuove frontiere del credito e della finanza“.
Con questo tema si è aperto, oggi 8 Giugno, il primo di una serie di convegni promossi dall’ Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti di Basilicata.
All’incontro, tenutosi nella prestigiosa aula magna dell’università degli studi in Basilicata, in Via N. Sauro a Potenza, hanno partecipato importanti personalità della finanza e dell’impresa, nazionali ed internazionali, di oggi, ma soprattutto di domani.
Tra gli intervenuti anche il presidente della giunta regionale Bubbico e l’arcivescovo cosmopolita Mons. A. Superbo.
In un’ottica cattolico-cristiana e perbenista si è cercato di condannare errori fatti nel passato, ma anche di guardare al futuro, cercando di cogliere il malessere che è causa del difficile sviluppo di tutto il Mezzogiorno. Dagli interventi è apparso chiaro come sia difficile pretendere dagli strumenti finanziari una possibile collaborazione per la crescita locale, del resto, non dimentichiamoci che anche le attività bancarie sono business, e non stanno certo a fare beneficenza.
E’ parso però di buon auspicio l’intervento dell’Ing. Lazzarini neo direttore generale del “Banco di Napoli” recentemente acquisito dal gruppo San Paolo di Torino. Il suo discorso verteva sulla funzione sociale del credito, una sorta di etica nei comportamenti bancari, davvero poco realistica se è chiara la relazione Banca=Impresa=Business.
Parole indubbiamente belle, ma che difficilmente riusciranno a fargli realizzare quel 10% di utile (pari a 600 Miliardi di lire), che i suoi superiori gli hanno richiesto per il primo hanno di gestione.
Dalla filosofia dei “grandi intervenuti” si giunge poi facilmente alle riflessioni fatte da quanti hanno partecipato al dibattito, da quanti ogni giorno si trovano a lottare con un sistema bancario troppo burocratico e garantista, un sistema che non rischia con gli imprenditori, ma anzi sempre più spesso ne intralcia lo sviluppo.
Una proposta interessante è stata fatta poi dal Dott. De Rita (segr. Generale “CENSIS”): un possibile sviluppo per il sistema bancario italiano potrebbe essere quello all’inglese, un sistema pronto a finanziare buone idee, pronto a mettersi in gioco.
A mio avviso, se si vuole perseguire una morale da parte delle banche, l’unico modo per poter garantire certi utili è proprio quest’ultimo. Ma esiste un modo per attuarlo? Come può un istituto di credito fidarsi dei propri debitori? Come può dire di no ad introiti certi seppur provenienti da attività immorali come quelli provenienti da chi produce armi? L’unico modo è conoscere i propri clienti, porsi al loro stesso lato diventandone soci, conoscere il loro progetto e soprattutto crederci. Tutto ciò sarà realizzabile? La risposta nei prossimi incontri promossi dall’U.C.I.D. di Basilicata.
Per contatti, adesioni o informazioni sulle attività promosse dall’U.C.I.D. potete contattare la segreteria organizzativa in Via N. Sauro a Potenza
( tel +39-339-3426875 fax:+39-0971-472895)