Martedì 29 maggio. Una trentina di giovani, presenti nella Sala Consiliare del Comune di Trecchina, hanno effettuato le iscrizioni all’Ente Pro Loco e arrivando presto allo scontro verbale con il direttivo uscente, hanno preteso che le votazioni per eleggere un nuovo direttivo si effettuassero nella stessa sera.
Le motivazioni che hanno provocato una reazione così estrema, a mio avviso, vanno rintracciate nel continuo tentativo politico del passato di arrogarsi l’Ente Pro Loco che dovrebbe essere del tutto autonomo ed avere solo in parte contenuta al suo interno l’espressione politica.
Questo, però, non può e non deve giustificare reazioni così estreme. Chi vi scrive ha dato in quella stessa sera la sua adesione all’Ente Pro Loco, ma si è rifiutata di votare sotto le pressioni esterne del tutto anti-democratiche. Tutti eravamo animati dalla stessa voglia di fare e col desiderio di partecipare allo sviluppo dell’Ente di promozione turistica e convinti che in quella serata si dovesse solo discutere del rinnovamento del direttivo in questione. Il direttivo eletto è fornito di idee nuove e di buona volontà, ed è oltretutto rappresentato da quattro figure femminili. Una ventata di freschezza. E a tutto il direttivo e soprattutto ai giovani va il mio augurio, unito alla speranza di instaurare un dialogo concreto con lo stesso.
Un’altra speranza con sguardo molto più lungimirante rimarca l’argomento politico, affinchè le pressioni politiche esterne e le stesse sponde di riferimento politico che hanno sostenuto la rivolta di martedì sera, non rappresentino un ulteriore freno per lo sviluppo turistico che già tarda ad arrivare.
La speranza di chi come me non può arrendersi di fronte a tali fatti, è che la crescita culturale e politica che ormai i giovani non solo auspicano ma iniziano a pianificare rendendosi operativi, non prospetti più nel futuro simili reazioni ispirate dal senso del possesso verso beni della comunità.