LAURIA – Il progetto di ospitalità per 100 rifugiati politici del kossovo, che avrebbe dovuto avere inizio il 1° giugno prossimo per la durata di sei mesi, è stato sospeso.
Lo ha annunciato il sindaco Calcagno con una lettera aperta rivolta ai laurioti. L’iniziativa, inserita nel “Programma Nazionale Asilo”, promosso dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), dal Ministero dell’Interno e dall’ANCIform, era stata promossa dalla cooperativa sociale “Nuove Dimensioni” ed era stato approvato dal Consiglio Comunale il mese scorso.
La scarsa informazione sugli aspetti organizzativi del progetto, il rovente clima elettorale (c’è stato chi, dai palchi, non ha perso l’occasione per strumentalizzare a proprio vantaggio la decisione dell’amministrazione comunale), i disordini verificatisi a Salandra la settimana scorsa, hanno influito sulla scelta di rinviare ogni decisione a dopo il 13 maggio quando, più serenamente, si potrà discutere dell’opportunità o meno di realizzare il progetto di accoglienza.
Una cosa è certa: la reazione dei laurioti non è etichettabile come rigurgito xenofobo e non mette in discussione la validità sociale e i vantaggi economici del progetto ma sono, unicamente, dettate dalla legittima preoccupazione di avere adeguate garanzie in materia di ordine pubblico per il periodo di permanenza dei rifugiati il cui numero andrebbe calibrato sulle reali possibilità di controllo sociale dell’iniziativa.
“La rilevanza della questione la cui complessità è di rilevanza epocale- dice Calcagno – avrebbero bisogno di altri tempi di discussione e di più sereni interlocutori. La mia amministrazione, giunta a fine mandato, vuole però rivendicare la sua azione basata su principi solidaristici che hanno costituito, per lunghissimo tempo, patrimonio comune di un arco larghissimo di cultura locale. Ai miei cittadini che hanno condiviso un momento di alta coesione intorno ai valori della cultura cristiana, in piazza San Pietro a Roma, il giorno della beatificazione del Lentini, chiedo come si sarebbe regolato il Beato Domenico di fronte a questa iniziativa di alto significato civile e cristiano.
Lauria è la cittadina che ha accolto i bambini di Chernobyl, dove operano tante realtà di solidarietà sociale (Croce Rossa, Orionini, Vincenziane). Il cardinale Silvestrini, recentemente, in un colloquio su “La Repubblica” con il filosofo Cacciari, sindaco di Venezia, ha sottolineato come “nessuno possa considerarsi credente eludendo questo mondo che chiede aiuto”.
Questo è anche il mio, spero il nostro, Cristianesimo”. Intanto, critiche alla decisione del sindaco Calcagno di sospendere il progetto sono venute dal circolo Valle Noce di Rifondazione Comunista che ritiene il progetto utile a far crescere tra i cittadini la cultura dell’accoglienza e della tolleranza.