Attenti lettori! Pensavate che fosse ormai risolta la questione che ha travolto gli operai della “Lucana Calzature”? Pensavate, ancora, che la cassa integrazione data qualche mese fa quasi per certa, fosse ormai solo attesa dagli operai?
Mi dispiace deludere la vostre ottimistiche aspettative; ma a tutt’oggi, in prossimità della Santa Pasqua e delle ‘Sante Elezioni’ non si ha alcuna notizia precisa sulla sorte degli operai in questione.
Sembra il finale di uno di quei films arrovellanti in cui fino alle ultime battute non si riesce bene a capire quale protagonista sarà ad averla vinta. E, invece, non è un film, bensì la proiezione di una realtà sociale che ci ostiniamo a non vedere. Che altra interpretazione si può dare se si considera l’ultima umiliazione in massa subita dagli operai! Una denuncia per minaccia (art.610CP). qualcuno è stato risparmiato, ma in compenso qualcun altro assente nel giorno ipotizzabile (data la non chiarezza della denuncia stessa) è stato coinvolto inconsapevolmente. Dunque, meglio abbondare!
“Un altro tentativo di scoraggiarci, di farci demordere” protestano le operaie che non hanno mai minacciato gli imprenditori. Tentativo fallito. Tenuto conto, anche, del fatto che non vi è alcuna intenzione di rinunciare alla cassa integrazione. Ma non basta. Qualcuno ha addirittura in mente di contro-denunciare la stessa azienda. Le speranze sono riposte, ora, nell’incontro di martedì 17 aprile delle maestranze e dei sindacati ai quali gli operai richiedono una partecipazione più attiva. Molte famiglie vivono in condizioni difficili ormai da mesi, non è più accettabile un ulteriore rimbalzo di date.
E’, invece, indispensabile un intervento tempestivo di tutti. Sindaci compresi! Se le risposte non arriveranno noi giovani saremo pronti a sostenere ancora la lotta dei nostri cittadini lavoratori.

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