Il Diritto (sacrosanto) alla Salute… Affinché tutti possano poter bere acqua potabile. Perseguito da Novembre 2024 ad oggi, quali sono stati gli sviluppi?
Un impegno che ha avuto inizio l’11 novembre 2024 quello della Scuola Canossiana, e non solo.
Quello sacrosanto di fornire i bimbi di acqua potabile.
Sì, perché un bimbo non può iniziare a bere acqua inquinata dalla tenera età di due anni.
Un dato di fatto al quale non tutti pensano sul serio.
É possibile specificare: un bimbo non può neppure correre il rischio di bere acqua non inquinata.
Qualcuno si è permesso di dire, in maniera semplicistica (e sempliciotta): – ma se l’acqua non fosse potabile il Comune e la Regione non consentirebbero che fosse bevuta né nelle scuole né dai cittadini.
E perché? In virtù di un principio etico? E davvero si può avere la certezza assoluta che tutti tutti tutti coloro che gestiscono ”la cosa pubblica“ siano dotati di fortissimo senso dell’Etica e della Giustizia?
E che agiscano in altro modo non significa che non ne siano animati. Semplicemente non sono coscienti del pericolo che potrebbe correre un bimbo, di due anni – ma anche di sei mesi – nel bere un certo tipo di acqua.
Chi ha la certezza assoluta che quell’acqua proveniente dal Basento – sia pure ”potabilizzata“- possa essere ingerita senza che vi siano rischi per la salute?
Tanto per iniziare l’acqua contaminata o non potabile bollita non deve essere bevuta né usata per cucinare o lavarsi. Perché bollirla per un minuto uccide i microrganismi ma non rimuove le sostanze chimiche in essa contenute.
Ecco il tipico esempio di una certezza che di certo non ha proprio nulla. Molte persone ignoranti sono convinte che bollendo l’acqua tutti i problemi si risolvano. ”Ma sì, se pure dovesse essere usata l’acqua del rubinetto per cucinare i pasti bollendola si distrugge tutto“. Eh no!
O ancora: da quale certezza può provenire la mancanza di dubbio circa il non somministrare acqua non potabile – anche ad un neonato di sei mesi in Asilo Nido- da parte dell’Amministrazione? Non è possibile che un’Amministrazione qualsiasi consenta che dai rubinetti scorra acqua non potabile. Perché rischierebbe di essere ”punita“? Davvero? Come dimostrare mai il nesso causale che colleghi un improvviso cancro ad un organo qualsiasi di un corpicino di due anni e l’ingestione di acqua potabilizzata ma originaria del Basento? Dove vengono notoriamente sversati, da tempo, scarichi industriali?
Questo il nocciolo della questione. Ma ripercorriamo le tappe delle azioni concrete che sono scaturite dall’animarsi di tale dramma umano nel cuore, nelle menti e nelle coscienze di ciascuno.
Le prime 8 tappe lungo il percorso volto ad ottenere acqua potabile erogata senza sospensioni.
1. Le famiglie hanno iniziato a fornire i propri bimbi di bottigliette di acqua potabile (non borracce) acquistate al supermercato. Nella speranza che essi non ingerissero brodaglia preparata con acqua inquinata.
2. Ovviamente le case nonsono state fornite di casse d’acqua né vi è stata l’installazione a Potenza di ”Case dell’Acqua“ come suggerito da più parti.
3. Decisiva la sensibilità e la tempestività del Sindaco avv.Vincenzo Telesca che, previa autorizzazione del Presidente Bardi, ha provveduto all’acquisto di bottiglie da distribuire durante i pasti. Ciò è avvenuto tramite la Multiservices, in tutte le scuole pubbliche dotate di mensa comunale.
4.Nessuna disposizione, al momento, che vieti di bere l’acqua del rubinetto, quella che viene servita nelle brocche ai pasti dei bambini, tanto che non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale in merito.
5. Analisi eseguite da Asp, Arpab e Aql sono state citate a testimonianza dell’impegno rivolto alla potabilizzazione.
6. Non è mancato l’incontro con una delegazione di cittadini.
7. Richiesti controlli anche da parte di Ispra.
8. Si è costituito il “Comitato Acqua Pubblica Basento / Camastra “, in seguito denominato “Acqua Pubblica Peppe di Bello”.
Bottigliette a parte il “problema” resta. Ed è quello non soltanto relativo alle mense scolastiche interne ma soprattutto riguardante l’acqua che esce dal rubinetto. Che, purtroppo, al momento, non solo non è sempre erogata ma addirittura non è più potabile. “La storia continua”, non si sa come sia iniziata e si spera non sia infinita!
Maria Chiara Di Carlo