In questi giorni ricorre il Centenario della nascita di Albino Pierro

Il 19 Novembre 1916 nasceva Albino Pierro, poeta aristocratico noto per i suoi scritti in dialetto e per aver parlato molto spesso di Tursi, suo paese natale. Più volte candidato al Nobel alla letteratura, tant’è che alcuni lo hanno definito il “vedovo del Nobel”, fu molto conosciuto negli ambienti accademici e consacrato tra i grandi lirici del Novecento.
Venne apprezzato soprattutto all’estero: le sue opere, infatti, sono state tradotte in molte lingue e non sbalordisce la sua fama, riconosciuta anche nei paesi nordici come la Svezia. Proprio a Stoccolma, nel 1985, venne invitato per una lettura delle sue poesie, che lo portarono, almeno in un paio di circostanze nella seconda metà degli anni Ottanta, ad arrivare vicino alla conquista del prestigioso riconoscimento.

Dopo aver lasciato il suo paese d’origine, Pierro si trasferì a Roma: qui insegnò filosofia fino alla pensione. Ovviamente, come dimostrano le sue opere, restò sempre legato a Tursi e agli stessi tursitani. Alla ricerca di un modello di espressione inedito, decise di puntare sulla forma: il tema centrale, intorno a cui erano concentrate le sue poesie, era costantemente quello del villaggio-infanzia, contrapposto a quello più oscuro della grande città, della ragione e della coscienza.

Il desiderio di Don Albino: esprimersi in tursitano

Nel 1959 con la pubblicazione de “‘A terra d’u ricorde” inizia la sua stagione di scritti in dialetto tursitano. Da questa, Don Albino non si sgancerà mai. È proprio con il dialetto che Pierro trova il punto di incontro con la sua Tursi, il nodo che lo terrà sempre congiunto con la terra d’origine e con i ricordi della sua infanzia. La fanciullezza trascorsa a Tursi è impressa nei suoi pensieri che maturano ricordi incancellabili, come quello della madre scomparsa prematuramente a pochi mesi dalla sua nascita. Questo scenario fortemente nostalgico ha rappresentato per il poeta la vera fonte di ispirazione delle sue opere, conosciute ben oltre i confini nazionali.

A metà anni Settanta, nel 1975, si aggiudica il premio Carducci grazie alla raccolta di liriche in dialetto “Nu belle fatte”. Nel 1992 l’Ateneo Lucano conferisce ad Albino Pierro la laurea Honoris Causa in Lingua e letteratura straniera. Muore a 79 anni, nel Marzo del 1995. Qualche mese più tardi il Consiglio Comunale del centro del materano decide di proclamare Tursi come “Città di Pierro”.

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