Nel mirino finiscono, tra i celebri, Filippo Bubbico (Ds), Emilio Nicola Buccico (An), per illeciti che risalgono al tempo in cui era presidente del Csm (Corte suprema della Magistratura), ma anche il procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano, l’avvocato Giuseppe Labriola e la dirigente della squadra mobile di Potenza, Luisa Fasano. Insomma, un fulmine a ciel sereno per quella che è da sempre considerata, a parer comune, l’isola felice del sud-italia, esente dalle gravi forme di criminalità che investono alcune regioni meridionali. Tuttavia, la versione di una voce assai autorevole, come quella del ‘The Economist’, è di tutt’altro tenore. Il settimanale segnala, infatti, la presenza di un altissimo tasso di criminalità in Basilicata, radicato da almeno dieci anni a questa parte, dall’avvio cioè dell’estrazione del petrolio, nei pressi della Val D’Agri, che ha generato enormi flussi di ricchezza. Il giornale, nell’articolo risalente all’agosto scorso, si pone domande interessanti circa l’utilizzo dei fondi pubblici versati dopo il terremoto del 1980 e di quelli agricoli concessi dall’UE, su come lecito e illecito, in Basilicata, sembrino coincidere perfettamente secondo la teoria illecito è lecito.
Ma è paradossale che una vicenda di tale spessore riecheggi più all’estero che tra i nostrani mezzi d’informazione, eccetto ovviamente per qualche rara eccezione, ed è altrettanto paradossale che dei giornalisti come Carlo Vulpio, del Corriere della Sera,  Nicola Piccenna, Emanuele e Nino Grilli, del Resto di Matera, che hanno scritto sulla vicenda basandosi sui fatti, siano denunciati per il reato di  associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa. La denuncia, che presenta i tratti di una barzelletta, è stata infatti disposta dal pm del tribunale di Matera, Annunziata Cazzetta, che ha ‘perfezionato’, per Vulpio, l’accusa ad honorem di “concorso morale”. Attualmente il Tribunale del Riesame di Matera ha accettato la richiesta dei giornalisti per il dissequestro dei computer, requisiti lo scorso 26 luglio nell’ambito dell’inchiesta “Toghe lucane”, dimostrando l’illegittimità dell’azione del pm. Sulla vicenda sono tuttora presenti punti interrogativi e punti di incongruenza che si presume e si spera siano risolti al più presto, sempre che il termine giustizia abbia ancora un significato concreto.

A questo riguardo, venerdì 23 novembre, interverranno a Potenza presso il Teatro Don Bosco, alle ore 17.30, Marco Travaglio, Carlo Vulpio, Beatrice Borromeo, Marcello Cozzi e Antonio Ingroia. L’evento è organizzato dalla rivista MicroMega e da Libera-Coordinamento Basilicata.

[Articolo di Pasquale Coretti]

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