Serata prima tra le numerose in programma ad Avigliano ,città natale di Gianturco, resa interessante dai numerosi interventi di studiosi e politici, analizzanti, le attività giuridiche, politiche, artistiche dello statista. Uomo di elevato senso morale, ricorda il sindaco di Avigliano Domenico Tripaldi, il quale, nel suo intervento sottolinea il senso di appartenenza alla comunità ed alla sua terra che Emanuele Gianturco ha dimostrato attraverso politiche e concreti contatti in forma di azioni. Sottosegretario di Stato per la Grazia e la Giustizia, Ministro della pubblica istruzione, Guardasigilli e Ministro dei lavori pubblici, Emanuele Gianturco, visse molte vite lungo un’unica linea intellettuale e comportamentale, mente aperta e ferma, capace di coinvolgere le generazioni, aprendo in loro interessi verso alti ideali.

Il suo ingegno, rivolto alle tante proposte di riforme in tutti i campi del diritto, toccarono anche la sua Lucania, protagonista dellaprivatizzazione della ferrovia, si spese sempre per una migliore qualità della vita, per la sua comunità, attento alle classi meno abbienti, fu, ad Avigliano,  presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Vari, gli aspetti in analisi, la serata potentina, ricorda il direttore della Biblioteca Nazionale Franco Sabia, rende omaggio ad uno dei più grandi intellettuali meridionali, inaugurando una mostra a lui dedicata  ( in Biblioteca fino al 7 Dicembre 2007 ) contenente ricordi, pubblicazioni, documenti foto, vite nella vita di Gianturco, legate alla terra, ai suoi luoghi amati, alle sue espressioni.

In evidenza, un aspetto poco conosciuto, quello di Gianturco musicista, non esiste infatti una ricostruzione di questa forma espressiva, ma testimonianze di contatti con un mondo musicale di grande qualità. Napoli infatti, nella seconda metà dell’Ottocento era considerata la città prima in Europa, centro di opposizione all’opera, esprimeva  nella produzione, forme musicali differenti, strumentali nel genere e, “ diverse ” nell’anima. Le opere musicali di Gianturco, pubblicate a Firenze nel 1912, grazie alla moglie, rispecchiano gli stati d’animo dell’uomo, molto vicino alla famiglia, che nel pianoforte trovava un mondo altro, di sogni e antichi riferimenti, dopo le intense giornate lavorative. La produzione musicale di Gianturco, ricorda Dinko Fabris ( Docente di Musicologia presso l’ Università degli studi della Basilicata ), si divide in musica sinfonica, musica sacra, sinfonia e trascrizioni per pianoforte, le prove compositive, ed i legami di Gianturco con i grandi musicisti del periodo napoletano, consegnano una ampia visione culturale di fine Ottocento.

Musica presente nelle idee di innovazioni, come strumento di elevazione del popolo, legata alla formazione scolastica, fu di Gianturco la prima proposta di introduzione della musica nelle scuole, quando nel 1900 era Ministro della pubblica istruzione. Serata che, grazie al complesso a plettro Domenico Manfredi di Avigliano che, ha eseguito nove brani di musiche dell’ottocento, in omaggio ad Emanuele Gianturco figlio illustre di Avigliano, ha proposto atmosfere lontane ed antiche e forme di contatto con periodi importanti della storia culturale italiana.

[Francesco Cosenza]

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