La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) chiede che la Regione non conceda nuove autorizzazioni all’importazione di rifiuti tossici e nocivi extraregionali presso la ” Tecnoparco Valbasento SpA”. Infatti, in queste ultimi 10 anni, la Giunta Regionale ha consentito, attraverso la deroga della Legge Regionale n. 59/1995, lo smaltimento in Val Basento di 351.000 tonnellate all’anno di reflui civili ed industriali di provenienza extraregionale. La OLA, nel chiedere la modifica della L.R. n.59/1995, evidenzia come da un lato l’articolo 1 della legge regionale fa divieto di importare rifiuti tossici e nocivi in Basilicata e dall’altro gli articoli 3 e 4 ne consentono l’importazione. Grazie all’uso improprio e continuato della deroga si disattendono le Direttive Comunitarie che fanno obbligo di smaltire i rifiuti tossici e nocivi in impianti appropriati, più vicini al luogo di produzione.

Secondo una recente risposta ad una interrogazione rivolta al Dipartimento Ambiente regionale, le 351.000 tonnellate annue di rifiuti tossici e nocivi provengono invece in Val Basento da aree industriali e stabilimenti italiani ubicati a S.Donato Milanese,Modena, Roma, Porto Torres, Casoria, Somma Vesuviana, Napoli, Trapani, Priolo, Gela, Melilli, Macerata, Taranto, Bitonto, Ascoli Satriano, Francavilla Fontana, Ostuni, Brindisi, Martina Franca, Crotone, Cirò Marina e Cosenza ed da altre località europee non meglio indicate. Tutte località queste distanti dalla regione.

Questo stato di fatto favorisce un enorme traffico di rifiuti tossici e nocivi extraregionali verso la Basilicata stimabile nei 10 anni in oltre 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti tossici e nocivi, che hanno incrementato, come più volte riportato dalla cronaca locale, anche smaltimenti e ritrovamenti di discariche illecite che vanificano la bonifica e la caratterizzazione del sito dichiarato di “interesse nazionale” dal Decreto del Ministro dell’Ambiente e Tutela del Territorio 26 febbraio 2003 che continua a versare in un gravissimo stato di emergenza ambientale, con gravi pericoli per la salute dei residenti e dei lavoratori.

Per la Val Basento è necessario intraprendere con urgenza la bonifica per permettere l’allocazione di imprese pulite, quali l’elettronica e il solare, che determino finalmente una svolta produttiva dell’area martoriata in passato dall’industria chimica e dai rifiuti ed oggi interessata da una programmazione regionale ancora basata sul sottosviluppo e sui cicli sporchi dell’industria chimica ed energetica, sulle mega-centrali elettriche, sui termovalorizzatori e l’utilizzo dei pozzi dimessi per lo smaltimento dei rifiuti o per lo stoccaggio futuro del gas proveniente dall’estero.

La OLA chiede che il Ministero dell’Ambiente Tutela del Territorio e del Mare, attraverso l’APAT, verifichi con urgenza i motivi del protrarsi delle indagini geologiche sul sito inquinato della Val Basento che ritardano l’inizio delle attività di bonifica e disinquinamento.

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