Acque agitate al consorzio di bonifica dell’Alta Val d’Agri. La Fai-Cisl Basilicata denuncia l’ennesimo ritardo nel pagamento delle spettanze ai lavoratori del consorzio. “All’appello mancano ancora due mensilità”, lamenta il segretario generale della Fai-Cisl, Antonio Lapadula, che chiede alla dirigenza del consorzio di “mettere fine alla pessima abitudine di non pagare lo stipendio ai lavoratori saldando al più presto le spettanze arretrate”.
Ma a preoccupare lavoratori e sindacato è anche la decisione paventata dall’Inps di non corrispondere ad alcuni lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato ciclico (sette mesi di lavoro all’anno) l’indennità ordinaria di disoccupazione. “Non comprendiamo le ragioni che hanno spinto l’Inps a non liquidare l’indennità ad una parte dei lavoratori – spiega Lapadula – La norma in materia è chiara e non ammette due pesi e due misure. L’indennità di disoccupazione spetta a tutti i lavoratori che nel corso di un anno non effettuano tutte le giornate lavorative”. In proposito la Fai-Cisl chiederà al più presto un incontro all’assessore regionale Fierro per affrontare e risolvere la questione in maniera definitiva con la stabilizzazione piena dei 38 lavoratori ciclici.
Lapadula invita inoltre la dirigenza del consorzio di bonifica “a ripristinare un corretto quadro di relazioni sindacali per risolvere le questioni più impellenti ancora sul tappeto”. Tra queste il corretto inquadramento dei lavoratori. “Molti dipendenti del consorzio – fa notare il leader della Fai-Cisl lucana – si stanno rivolgendo all’ufficio provinciale del lavoro per ottenere un inquadramento contrattuale in linea con le effettive mansioni svolte. È interesse comune evitare il ricorso alle azioni legali. L’auspicio è che l’ente comprenda finalmente che proseguire con un atteggiamento antisindacale non giova a nessuno e scelga responsabilmente la via del dialogo costruttivo con il sindacato nell’interesse dei lavoratori e dello stesso consorzio di bonifica”.
