L’obiettivo della legge, che amplia lo spettro delle attività culturali promosse dalla Regione Basilicata, è quello di salvaguardare e consentire lo sviluppo di bande e cori, amatoriali e folkloristici, intesi, da un lato, come espressione culturale tipica dei nostri territori e, dall’altro lato, come bacini di aggregazione sociale e culturale che favoriscono relazioni tra diverse generazioni, sviluppano le attitudini alla conoscenza e all’esecuzione musicale e avvicinano un ampio pubblico alla fruizione della musica còlta.
La legge sostiene, attraverso l’erogazione di contributi: la realizzazione di attività di formazione, aggiornamento e qualificazione professionale musicale di tipo bandistico e corale, che potranno essere realizzati anche mediante ricorso al Fondo Sociale Europeo, in partnership con enti di formazione accreditati; l’acquisto di strumenti, partiture musicali e divise; il miglioramento e completamento di attrezzature funzionali all’esercizio dell’attività; l’organizzazione di concorsi e rassegne musicali ospitanti formazioni bandistiche e corali. Per accedere ai contributi, gli organismi devono avere sede nella regione, essere formalmente costituiti con atto pubblico o privato e iscriversi in appositi Registri regionali, istituiti presso il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata. “E’ una legge che tutela e sostiene non solo un segmento rilevante della cultura regionale, ma di fatto anche una rete sociale e civile delle nostre comunità” ha commentato l’Assessore Chiurazzi.
In base ad un’indagine provvisoria dell’Ufficio Cultura della Regione Basilicata, infatti, si annoverano circa 100 realtà associative nella regione che praticano attività bandistiche e/o corali. Alcuni corpi bandistici s’inseriscono a pieno titolo nel patrimonio culturale regionale, la cui tradizione va difesa e consolidata, in quanto la loro nascita e l’inizio delle loro attività musicali e concertistiche risalgono alla prima metà del secolo scorso (è il caso, ad esempio, dei complessi di Lavello, Pignola, Rapone), se non addirittura alla fine dell’Ottocento (come i complessi di Rapolla e Venosa).  Altre di recente costituzione, svolgono comunque un’intensa e apprezzata attività anche fuori regione, a livello internazionale.
La legge regionale della Basilicata è la prima di questo tipo nel panorama della legislazione culturale delle Regioni dl Mezzogiorno e segue a interventi analoghi di sostegno alla valorizzazione della cultura musicale  bandistica e corale, varati recentemente dalla Regione Lombardia e dalla Regione Valle d’Aosta.
Per l’anno 2006 si prevede uno stanziamento di 50.000 Euro, che farà da sponda a finanziamenti più cospicui derivanti dal Fondo Sociale Europeo, già previsti nel Pigi 2006 di prossima approvazione da parte del Consiglio Regionale.

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