Il progetto, rivolto ai giovani dai 15 ai 25 anni, è un programma di finanziamento che mira a far conoscere le opportunità di orientamento e di formazione sul territorio europeo per i destinatari attraverso cinque azioni fondamentali. Particolare evidenza è data allo scambio all’estero (per il quale il 70% delle spese di viaggio e il 100% di quelle di vitto e alloggio sono finanziate da Bruxelles), anche in paesi terzi rispetto all’Unione; al volontariato europeo (dai 6 ai 12 mesi di stabilità in uno dei paesi dei 25 per conoscere la lingua, in cambio di poche ore giornaliere di volontariato); alle iniziative giovanili (finanziamenti di 10 mila euro per gruppi formati da quattro giovani che intendano investire in attività lavorative); al collegamento tra i programmi di integrazione Socrate, Leonardo e Gioventù; agli operatori del settore. “Il messaggio di Gioventù è quello di creare una cultura non formale per la nuova Europa del futuro. La Commissione Europea, dopo aver legittimato la strategia di Lisbona, ha creato un piano di intervento definito D, dalle iniziali di dialogo, diplomazia e dibattito – ha spiegato Imbesi – un piano di diffusione delle opportunità al fine di superare la poca conoscenza che i giovani hanno delle opportunità di essere finanziati o le poche speranze che nutrono su un intervento economico da parte della Commissione”. Solo per conoscere la portata degli interventi, in Basilicata sono 300 i giovani che nell’ultimo anno hanno beneficiato dei finanziamenti, oltre un milione in Europa. “L’obiettivo – conclude Imbesi – per il periodo dal 2007 al 2013 è di superare la soglia dei 10 milioni di finanziati, anche in considerazione dell’aumento della fascia che potrà beneficiare degli interventi a partire da gennaio del 2007 che si allarga ai 13-30 anni”.

Ancora dal Trend Expo’ 2006:

Presentata dall’Aif la piattaforma di apprendimento Docebo Lms

Imparare stando comodamente a casa davanti al computer? Oggi è possibile grazie alla nuova frontiera della formazione che va sotto il nome di e-learning. E proprio di e-learning si è parlato stamani in un workshop organizzato dall’Aif (Associazione italiana formatori) nell’ambito della XII edizione del Trend Expo. Nel corso dell’incontro Elena Tranfaglia, formatrice e componente del direttivo dell’Aif, e Gennaro Ventura, operatore della formazione, hanno illustrato una moderna piattaforma tecnologica open source – Docebo Lms – che combina la potenza e la flessibilità degli strumenti informatici e multimediali per un apprendimento personalizzato a misura di studente. Niente più aule affollate, dunque, ma un ambiente virtuale facile da usare che consente di organizzare, seguire e monitorare lo studio in modo del tutto flessibile. Il cuore del sistema, è stato spiegato nel corso del workshop, è una sorta di libreria della conoscenza, modulare e combinabile in base alle specifiche esigenze di apprendimento. “La piattaforma di e-learning management crea in modo dinamico ed intuitivo precorsi flessibili di apprendimento – ha detto Elena Tranfaglia – e garantisce accessibilità, interoperabilità, persistenza e riusabilità che sono requisiti fondamentali per un buon sistema di e-learning”. Il vantaggio nell’uso di questo tipo di metodologia è nella possibilità di abbattere la dimensione spazio-temporale grazie alla modalità asincrona – studio quando e dove voglio – supportata da strumenti di interazione, quali forum, chat, e-mail, sms, che consentono di ricreare una sorta di comunità virtuale. La piattaforma Docebo Lms è stata già adottata da molti enti di formazione, ma anche da molte imprese per la formazione del proprio personale come il gruppo Mediaset e la lucana Gaudianello.

Infantino: lo sciamano della taranta

Antonio Infantino è più di un semplice musicista. Infantino è un vero filosofo della musica. Uno sciamano, come ama definirsi, dedito al culto di Taran, la dea della rinascita. Sì, perché la taranta, come ha spiegato lo stesso Infantino nel corso di un laboratorio su “Taranta e tarantismo” al Trend Expo, nelle sue varie e multiformi declinazioni è essenzialmente un passaggio dalla morte alla vita. Un rinascimento dello spirito al ritmo terzinato di una danza che accompagna da millenni il fluire delle stagioni. Infantino è da tempo impegnato in un affascinante percorso di ricerca che combina musica e filosofia. Una sorta di “transumanza”, come ha detto Infantino, che è anche un percorso di scambio culturale. “Perché la taranta è il ritmo ancestrale che è dentro ognuno di noi, lo specchio che riflette il nostro stato d’animo”. E sul rischio strisciante di mercificazione ha detto: “C’è sicuramente una componente commerciale legata alla promozione turistica del territorio, ma c’è anche un momento iniziatico di autentico recupero delle radici”.

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