Con questo ennesimo sequestro la Centrale del Mercure si mostra essere un pericoloso crocevia per il traffico dei rifiuti tra Calabria e Campania. Già con i primi sei camion necessari per avviare le prove di funzionamento della Centrale, due contenevano rifiuti non autorizzati ad essere utilizzati come combustibile. Invece venerdì 8 luglio un camion, partito dalla Centrale del Mercure, è stato bloccato dai carabinieri perché non autorizzato al trasporto di rifiuti e inoltre la destinazione dei rifiuti era la Regione Campania, una regione che sta vivendo una gravissima emergenza rifiuti e che per questo motivo non autorizza l?ingresso di rifiuti extraregionali.
Questi due avvenimenti mostrano la scarsa cura con cui l?ENEL sceglie i suoi partner aziendali con scarsa garanzia di legalità. Inoltre dimostra, nonostante le garanzie espresse pubblicamente in più sedi dall?Amministrazione di Laino Borgo e anche dalla Provincia di Cosenza, l?impossibilità di controllare il materiale che entra e che esce dalla Centrale del Mercure.
Se tutto questo sta succedendo oggi in un clima di forte attenzione da parte della cittadinanza, figuriamoci quando la centrale sarà a regime e non ci sarà nessun a controllare uno per uno i centinaia di camion giornalieri in entrata e in uscita.
Invitiamo i consiglieri regionali di Forza Italia Schettino e Cupparo (pensate un po? aspirante sub-commissario al Parco del Pollino!), prima di esprimere giudizi sommari su temi che per ciò che hanno dichiarato dimostrano di non conoscere, di documentarsi.
La popolazione civile del Mercure è preoccupata del funzionamento di questa Centrale che da progetto utilizzerà solo scarti di legname (oltre 10.000 ettari di bosco all?anno bruciati), figuriamoci se dovesse malauguratamente funzionare come affermano i consiglieri regionali di Forza Italia (legname da ardere, residui agricoli e forestali, scarti dell’industria, agroalimentare, reflui degli allevamenti, rifiuti urbani, specie vegetali coltivate per lo scopo).
CoSA, Comitato Salute e Ambiente Pollino
