In merito alla risposta di Sergio Ragone del gruppo Students metto da parte l’ironia e le citazioni dotte per spingere ancor di più la discussione sui temi aperti. Il mio sollecito ad un meccanismo di autotutela si rivela abbastanza tempestivo, visto che la discussione dovrebbe essere concomitante alla discussione del regolamento che determina il sistema di tassazione ed i criteri dello stesso.
Sicuramente io condivido più di Sergio le mie preoccupazioni,anche perchè in più occasioni mi sono trovato di fronte alla burocrazia universitaria e in questo caso la scure che grava sulla mia testa è molto affilata, ma non è questo il punto. C’è bisogno di più efficacia ed efficienza nel nostro Ateneo e c’è bisogno di una rete integrata tra istituzioni, tralasciando il discorso sull’europeità o la non europeità del sistema così impostato.

Sono fortemente convinto che chi sbaglia deve “pagare” e se io stesso ho commesso degli errori, devo “pagare un giusto prezzo”. Le responsabilità sono facilmente accertabili e se non si hanno a disposizione meccanismi di difesa, si combatte ad armi impari, temperino contro bazooka. Il mio articolo su Lucanianet.it voleva semplicemente provocare una reazione, più che nei “palazzi” dell’università e della para-università, nei rappresentanti, a cui rinnovo la mia disponibilità alla collaborazione, anche per stilare l’autotutela.

Il loro ruolo diventa importante, se pure marginale rispetto a docenti, – notoriamente negli organi dell’università c’è un sovraffolamento dei professori ed una carenza degli studenti -, se riescono con forza a correre in avanti, avendo le idee chiare su quel che si può proporre ed attuare.
Sui problemi che ogni anno si riscontrano si può comunque costruire qualcosa di migliore per il futuro, per quelli che domani potrebbero avere lo stesso problema. Dall’esperienza costruire un domani migliore. Rivolti al domani, oggi.

Il massimale è una conseguenza della mancata presentazione del “riccometro” – uso le parole del regolamento -, ossia l’indicatore ISEE che equivale ad un indice complessivo del reddito. Per quello che riguarda, invece, i punteggi delle borse di studio quelli risultano come la perfetta sintesi tra indicatore economico e curriculum degli studenti.

I bandi proposti sono un buon copia/incolla della legge che li determina ed esiste comunque uno spazio di manovra abbastanza ampio, tranne nel caso in cui vengano smentite principi affermati della legislazione superiore; diventano difficilmente efficaci ed efficienti se non si valuta il contesto in cui si propongono e se non si analizza lo stato dei cittadini a cui sono rivolti.

L’istituzione di una tassa regionale per il diritto allo studio contribuisce, più della presenza di un buon rappresentante, a pagare il 100% delle borse di studio, con un meccanismo di ridistribuzione del reddito su cui si può anche discutere, ma allargare l’offerta del diritto allo studio a mio avviso diventa una necessità, anche perchè si sta parlando di un diritto equamente ed indistintamente contribuito da tutti.

Pensiamo, mi rivolgo di nuovo ai rappresentanti, ad una misura che incentivi il diritto all’approfondimento e all’ampliamento della formazione, nel periodo che ci divide dall’avere una biblioteca universitaria come si deve. Per dovere di cronaca stiamo parlando della delibera CIPE 20/2004 – accordo di programma quadro – e l’intervento potrebbe iniziare quest’anno, ma il programma di spesa arriva al 2008, con gli ultimi due milioni e tre programmati. Molto tempo ci divide da una biblioteca a Macchia Romana, io spero, scusate l’egoismo, di non vederne l’inaugurazione.

L’Ardsu, oltre ad incentivi per spettacoli comici, potrebbe pensare di favorire l’approfondimento con un contributo per i libri – un simbolico buono contributo per un libro, UN LIBRO IN OGNI CASA 1 -, incentivare la presenza a seminari di studio anche fuori-sede, le visite in azienda auto-organizzate da studenti, naturalmente con l’ausilio di professori disponibili.

UN LIBRO IN OGNI CASA 1 potrebbe essere un simbolismo per invertire la rotta nozionistica e superficiale, per regalare un momento di approfondimento, con il vincolo di comprare libro/i attinenti al corso di laurea seguito.

Quante volte avete desiderato un libro, ma era troppo costoso ed avete rinunciato.

Per questo, caro Sergio, per ciò che riguarda le “apparizioni”, quelle possiamo lasciarle all’esoterismo ed alla Chiesa, anche se noto con piacere la tua dedizione ed “il controllo” che hai su tutto ciò che riguarda l’università.

Buon lavoro.

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