Per l’anno 2005 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Direzione Generale per i Beni Archeologici e la Direzione Generale per la Promozione e l’Innovazione tecnologica, in collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, organizza una grande rassegna espositiva che interesserà l’intero territorio nazionale.

Sulla scia delle rassegne degli anni passati, organizzate sui temi dello sport e della moda nell’Italia antica, la rassegna di quest’anno ha come tema la storia dell’alimentazione e del cibo.
Così i maggiori musei italiani organizzeranno mostre trattando – dalla protostoria al medioevo – l’invitante tema.
Ne analizzeranno le valenze culturali, attraverso cinque principali ambiti tematici:
1) caccia, raccolta e produzione del cibo
2) cibi in movimento
3) preparazione e consumo del cibo
4) cibi oltre il nutrimento
5) il banchetto

In concomitanza a questo evento ed in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca, il Ministero dei Beni Culturali bandisce anche un concorso aperto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado sullo stesso tema.Per il bando completo e informazioni più dettagliate:
http://www.archeologia.beniculturali.it/

I temi affrontati dai musei lucani saranno:
“Strumenti e ideologia del banchetto nelle colonie greche della Basilicata” (Museo archeologico nazionale di Metaponto)
“Enotria, terra del vino” (Museo archeologico nazionale della Siritide)
“Gli uomini e la caccia nel Paleolitico” (Museo archeologico nazionale di Venosa)
“Tra simposio e banchetto nella Basilicata centro-settentrionale” (Museo archeologico provinciale di Potenza)

La cultura materiale, ovvero l?insieme di prodotti e di cicli produttivi di una realtà umana, è davvero la base migliore per ricostruire una civiltà passata, quindi nei temi trattati gli interessi della ricerca e quelli della comunicazione di stato convergono.Tuttavia vorrei sottolineare che la rassegna risulta inquadrata nelle attività di rilancio del Made in Italy che ha interessato quest?anno molti settori produttivi dell’imprenditoria italiana: enogastronomia, design, moda. Cibo,moda, sport: sono questi gli elementi che il Ministero sceglie da tre anni per descrivere il mondo antico, elementi che nella nostra cultura sono -non solo,certo, – soprattutto merci.
Il Ministero per i Beni Culturali si impegna nel rilancio di un settore che non è culturale, se non appunto in un senso nuovo?
Il Ministero per i Beni Culturali, che si occupa di un patrimonio ad ora pubblico, realizza un?attività che converge al rilancio di un settore altro.

Questo settore altro è il settore dei privati.
Lo Stato – fondato su un patrimonio pubblico- utilizza soldi – pubblici- destinati al Ministero dei Beni Culturali – pubblico ministero- per il rilancio dei settori produttivi.
Privati.
Mi chedo se le mostre non servano tanto a comprendere e studiare il mondo antico attraverso i suoi prodotti e a diffonderne la conoscenza, quanto piuttosto a rilanciare i prodotti di quello moderno.
Mi chiedo se non si stia delineando un nuovo concetto di bene culturale.
Insomma lì dove la ricerca tenta di ricostruire scientificamente una realtà,lo stato deve costruire dogmaticamente una ideologia.E’sempre stato così. Il passato diventa una cava da cui attingere per creare un sistema di valori. Se un tempo andava di moda esporre i concetti estetici – quella cosa ancor non ben definita che era “lo spirito” di qualcosa, lo spirito dei Greci, lo spirito della tragedia, o il “genio”, quel peculiare genio romano…oggi va di moda la produzione.
A me, personalmente, va anche meglio così.
In fondo “lo spirito” intorta meglio della materia. Chissà che non arrivi agli spettatori, assieme alla produzione del mondo antico, quella onesta realtà dei fatti su cui questa si basava: la differenza profonda delle categorie umane (discriminazione etnica, materiale, sessuale) ,lo sfruttamento bestiale dell’uomo sull’uomo.
La miseria.
La violenza.
L’economia di base su cui queste società si fondavano: la terra, si.
E la guerra.

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