Il capogruppo dell?UDC in Consiglio Regionale, Antonio Melfi, si dichiara alquanto perplesso sulla modalità caparbiamente espressa dal Presidente De Filippo nel convocare la Commissione d?Inchiesta sul cosiddetto ?caso Scanzano? per lunedì 10 p.v., per procedere alla elezione dell?Ufficio di Presidenza della stessa.

Melfi sottolinea come non sia stato assolutamente sciolto il nodo di indirizzo e di principio in ordine alla attribuzione della Presidenza ad un esponente della minoranza: in ciò, senza rispetto alcuno del ruolo istituzionale di terzietà e garanzia dei diritti di tutti i Consiglieri, il Presidente De Filippo ignora e stravolge un Ordine del Giorno approvato all?unanimità dal Consiglio, inerente la assunzione formale di un impegno ad ascrivere alla minoranza la presidenza di costituende commissioni speciali.

Inoltre De Filippo dimentica, prosegue Melfi, la bozza di legge statutaria approvata dalla Commissione sulle riforme, di cui egli era autorevole esponente, e non solo: dimentica addirittura di essere stato, con i colleghi Altobello e Mancusi, proponenti di una bozza di ?Statuto della Regione Basilicata? nel cui articolato è contenuto un preciso impegno a conferire alla minoranza la presidenza di Commissioni speciali di inchiesta.

Si tenta ora, invece, di sovvertire completamente quanto ipotizzato a garanzia di un effettivo ed obbiettivo controllo sulla gestione della cosa pubblica; si cade nel paradosso di identificare il controllore con il controllato, probabilmente per mistificare la verità o al massimo per arrabattarne una più o meno plausibile.

Un dato è certo, aggiunge Melfi: molte ombre rimangono su tutti gli atti pregressi assunti dal Governo regionale e dal Governatore, in sede di conferenza Stato-Regioni, in relazione alla individuazione del sito nazionale di deposito delle scorie radioattive, come pure rimangono avvolti nel fumo tutti i contatti tenuti dagli amministratori regionali e provinciali (vedasi, ad esempio, la famigerata conferenza a Rotondella con l?amministratore delegato della Sogin o anche le ?dicerie? sulle richiesta di posti di lavoro avanzate da qualche assessore regionale) preliminarmente alla emanazione del decreto ?Scanzano?.

Dunque nessuna strumentalità né bramosia di potere può essere imputata alla Casa delle Libertà nel rivendicare il rispetto delle regole, come del resto il capogruppo Melfi ha chiesto al Presidente dei deputati dell?UDC relativamente alla commissione parlamentare sul medesimo caso, di attribuirne la Presidenza ad un esponente del centro-sinistra: se si vuole davvero fare chiarezza sulle modalità e le responsabilità dei singoli e delle istituzioni, soprattutto, nella ingarbugliata vicenda Scanzano non si può prescindere dal principio metodologico di garantire obiettività e trasparenza nella disamina dei comportamenti tenuti dal governo regionale, e ciò è possibile soltanto rimettendo la Presidenza della Commissione nelle mani della minoranza.

Non si è alla ricerca di un tribunale inquisitorio, né tanto meno di una mini procura della repubblica da far gestire da chi si ritiene titolato a farlo per possesso di laurea specifica; né tanto meno si può accettare, conclude Melfi, che una carica così importante, non in termini di visibilità politica o prestigio personale, quanto per ricercare e dare risposte chiare ai lucani su un argomento serissimo, venga ridotta alla stregua di uno strapuntino per fare accomodare qualcuno che è rimasto molto scontento ed irritato dalla mancanza di poltrone e che, anche con lo sbandierare il vessillo delle pari opportunità, potrebbe incapricciarsi e incrinare i già sfilacciatissimi rapporti all?interno della coalizione, si fa per dire, di centro sinistra.

Pertanto Melfi chiede ancora una volta al Presidente De Filippo di programmare e dirigere i lavori della Commissione di lunedì prossimo in modo tale da garantire il rispetto delle istituzioni e dei cittadini lucani e non piuttosto lo svolgimento della ennesima farsa a cui, purtroppo, anche nel Bubbico-ter si sta assistendo, il tutto, sicuramente, in previsione dell?exploit finale alle imminenti elezioni provinciali ed europee.

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