Sembra essere ritornato l’incubo del lontano terremoto del 1980 per i paesi colpiti dalla “recente” scossa sismica del 9 settembre 1998. Ed anche in questo caso l’iter della ricostruzione ha mosso a stento i primi passi, tra sgradevoli disguidi ed interminabili ritardi. Oggi, sulle famiglie danneggiate – che vedono muoversi qualcosa (…ma ancora non basta) – è caduta una nuova tegola: i contributi erogati negli scorsi mesi per l’Autonoma Sistemazione sono stati bloccati. In merito, le ultime voci di “Palazzo” non danno segnali positivi e si carpisce che non saranno ripristinati. Insomma, i cittadini dovranno accollarsi autonomamente le spese dei “tetti momentanei” fino al giorno che li vedrà rientrare nelle loro case, che unitamente alle spese dell’Iva per la ricostruzione delineano un quadro della situazione non proprio confortante. Si chiede alla Regione Basilicata maggiore attenzione, chiarezza, subitanee risposte e agli amministratori dei Comuni interessati un comportamento più vigile.

Di seguito pubblichiamo integralmente una lettera dei Comitati degli Sfollati di Rivello e Lauria indirizzata al Presidente della Giunta Regionale Filippo Bubbico, all’Assessore Assetto del Territorio Carlo Chiurazzi, ai parlamentari del Lagonegrese
On. Antonio Luongo e On. Romualdo Coviello, al sindaco di Rivello Antonio Manfredelli, al sindaco di Lauria Marcello Pittella
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“Sono ormai trascorsi ben cinque lunghi anni dal terremoto che ha colpito il Lagonegrese il 9.9.98, anni trascorsi tra ritardi endemici, errori e proteste dei terremotati, che hanno rivendicato il diritto a rientrare al più presto nelle proprie abitazioni, spesso allocate nei centri storici, peraltro colpiti dal fenomeno grave dello spopolamento. Dopo questi lunghi anni la ricostruzione da un anno si è finalmente avviata, presentando difficoltà diverse da un paese all?altro. A Lauria i PIR sono ancora fermi, a Rivello invece al momento i lavori di recupero per chi si colloca nella prima fascia (chi ha avuto l?ordinanza sindacale di sgombero), sono iniziati quasi per tutti.

Questa ricostruzione presenta oltre ai gravi ritardi, problemi enormi derivanti a nostro modestissimo giudizio da una sbiadita copiatura da parte della Regione Basilicata della legge umbra, su questo terreno invece molto avanzata. Basti pensare che i cittadini lucani, notoriamente meno abbienti, hanno visto a proprio carico tra i costi della ricostruzione la tassa dell?IVA. Un costo elevatissimo che per ciascun terremotato si aggira intorno a cifre quali 70 milioni di vecchie lire. Molti non potranno accedere al credito e prima o poi questa profonda ingiustizia – a cui il legislatore non si è mostrato attento – produrrà diversi disagi.

Fiumi di parole abbiamo speso per cercare di collaborare al percorso verso una ricostruzione giusta, dove le tentazioni anni 80, di trasformare il terremoto in una ?occasione?, fossero definitivamente espulse per concentrarsi sulla risoluzione del problema dei terremotati ed eventualmente provare a rilanciare centri storici di pregio che grazie ai PIR avrebbero potuto essere ristrutturati.

Non sempre le nostre osservazioni sono state raccolte, alla faccia della lezione di Scanzano, basti analizzare la funzione dei PIR che in corso d?opera è stata completamente snaturata.
Oggi, ed è questa una delle ragioni della riunione congiunta dei terremotati di Rivello e Lauria, ci giunge voce che persino il contributo all?Autonoma Sistemazione, non sarà rifinanziato, dal momento che la posta finanziaria del terremoto si assottiglia sempre di più.

Due importanti cosiderazioni emergono:

– Da un lato la necessità di aprire un contenzioso con il governo nazionale perché rifinanzi la ricostruzione, atto doveroso dal momento che non abbiamo mai condiviso l?erogazione a pioggia del finanziamento per la ricostruzione ed è fuori da ogni sensibilità di giustizia sociale il pensare che problemi di natura diversa dal terremoto debbano essere finanziati dalla somma destinata alla risoluzione di questo problema.

– Dall?altro sospendere l?erogazione della somma di autonoma sistemazione, che è servita e serve ai terremotati per provvedere al pagamento degli affitti, è un atto che sostiene che l?emergenza si sia conclusa.

Un teorema questo piuttosto originale, perché l?emergenza e su questo punto più volte tutti ci siamo trovati convergenti, termina con il rientro nella propria abitazione. Un passaggio quest?ultimo che ancora non si è verificato per nessuno. Del resto l?autonoma sistemazione ha sostituito la costruzione di cittadelle prefabbricate che nessuno avrebbe pensato di buttare giù a metà dell?opera.

Tuttavia rimane doveroso sottolineare che l?emergenza per alcuni è finita da molti anni e non si capisce perché finora su questo punto si è taciuto. E? evidente che esiste una differenza tra un terremotato proprietario della abitazione che rientrerà a casa sua e un affittuario, che dopo un anno ha concluso la propria emergenza e non è detto che rientri nella abitazione ricostruita.
Una ovvietà che il legislatore doveva porsi e che non può essere un?arma di ricatto nei confronti di chi ha difficoltà perché terremotato.

Queste poche righe emergono da una riunione congiunta dei terremotati di Rivello e Lauria che sono mobilitati e che chiedono un confronto a breve con le istituzioni competenti per risolvere il problema, se così non sarà scenderemo in piazza a rivendicare il nostro sacro santo diritto al rientro nelle nostre abitazioni, il nostro sacro santo diritto a scegliere i nostri centri storici come luogo di una altra relazione sociale, che tutti in particolare le istituzione dovrebbero avere cura di preservare”.

Sicuri di un positivo riscontro,
Il Comitato dei Terremotati di Rivello
Il Comitato dei Terremotati di Lauria

Per info. tel. 3405624490 – 0973823178

Foto: Chiesa di Santa Maria del Poggio a Rivello (Donato Nuzzi, 2002)

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