Rocco Scotellaro, esponente di spicco dell?arte letteraria neorealista italiana, nasce a Tricarico nel 1923 e qui, nel 1944, fonda la sezione del partito socialista. Divenuto sindaco del suo piccolo comune, negli anni difficili dell?immediato dopoguerra, ha un obiettivo ben preciso: impegnarsi per riaffermare la dignità dell?uomo del Sud riscattando la povertà della sua terra lucana.

Nelle sue opere, lo scrittore, ripercorre vari momenti della sua esistenza storicizzando la sua esperienza biografica. Già nella fase adolescenziale comincia a scrivere poesie, racconti ed articoli giornalistici. Dal 1940 al 1943, Scotellaro scrive alcune poesie di evidente stampo ermetico.
I suoi scritti hanno un?unica esigenza:offrire, agli inizi del nuovo millennio opere influenti sul dibattito politico-culturale del secondo dopoguerra.
?E? fatto giorno? è il titolo della raccolta di poesie che, con ?Contadini del Sud? e ?L?uva puttanella?, delineano la personalità e l?originalità di un poeta-scrittore che sceglie come protagonista principale delle sue opere una categoria ?speciale?: la classe lavoratrice del Mezzogiorno. Negli anni 40-50, l?economia italiana si basa prevalentemente sull?attività agricola. A fine ?800, inizi ?900, il divario economico- culturale esistente tra il Nord ed il Sud, diventa sempre più forte.

Nel 1950, Scotellaro, accusato ingiustamente di truffa ed associazione a delinquere, trascorre 45 giorni in carcere. Quell?arresto però deve essere letto in chiave diversa: il poeta lucano é un pericoloso avversario, bisogna fermarlo.Le riflessioni sul periodo di prigionia sono contenute nelle sue due opere rimaste incomplete per l?improvviso sopraggiungere della morte: ?L?uva puttanella e Contadini del Sud?. In esse, con profondo realismo, si delineano le anomalie della società italiana e meridionale di quegli anni. In carcere uno spirito sensibile come il suo non può non individuare i problemi del sistema carcerario italiano. Lì dentro ritrova regole di ?dominio? affini a quelle che reggono la società politica esterna; a volte, però, il grigiore del carcere si colora di una sensibilità diversa: qualcuno riesce a capire gli ideali politici e sociali per cui il poeta incessantemente si batte.

Scotellaro studiando e approfondendo tematiche complesse, giunge a conclusioni importanti: la questione meridionale si deve risolvere non con la lotta politica ma con strumenti alternativi e nello stesso tempo efficaci: lo studio e l?inchiesta, uniche armi capaci di coinvolgere l?opinione pubblica nazionale ed internazionale.Dopo aver lasciato la vita politica per coltivare esclusivamente la passione letteraria, lo scrittore lucano s?impegna nella stesura di ?Contadini del Sud? partecipando alle vicende del mondo contadino e nello stesso tempo riuscendo a dare al lettore un?immagine obiettiva delle vicende e dei drammi di quella dura realtà. Scritto poco conosciuto è ?L?uva puttanella?, la cui storia è strettamente legata alla biografia di Scotellaro. Dopo le sue dimissioni da sindaco è un ritorno simbolico alla casa natale ed alla vigna del padre. Perché questo titolo? ?Siamo degli acini maturi ma piccoli in un grappolo di uva puttanella?. Ci si riferisce alla condizione dei contadini meridionali i quali sono paragonati ad acini maturi ma ?piccoli? rispetto ai ?grandi? con i quali lottano quotidianamente per poter sopravvivere.

Anche se incompleto, lo scritto ha grande valore, ci pone dinanzi il ritorno di Rocco alla vigna del padre, gli anni della guerra e diverse vicende legate alla sua prigionia. Non si può, dunque, non ricordare il nome di Scotellaro, il cui grande merito è quello di aver cercato d? interpretare e risolvere le anomalie e i problemi di una terra, quella lucana, che tuttora è abbandonata a se stessa.

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